Dybala con la Juve a 9 milioni, accetta la Roma per 4,5. Si chiama ‘calcio moderno’, e a volte perde anche lui…

Paulo Dybala oggi è un nuovo giocatore della Roma, e allora complimenti alla Roma per aver portato nella capitale un campione. Ma, viste le cifre, su Dybala qualcosa “non quadra”. Perché le cifre – in effetti – sono diametralmente opposte a quelle con cui il giocatore argentino stava chiudendo il rinnovo con la Juventus lo scorso ottobre.

Si è passati così improvvisamente, da potenziale giocatore più pagato della rosa bianconera, ad un contratto – certo oneroso – ma a quanto pare accettato senza battere ciglio. Questioni di stimoli, alcuni diranno? Già con l’Inter, rimasta a bocca asciutta sul giocatore, si discuteva per un massimo di 6 milioni stagionali, inserendo i bonus per poter raggiungere quella cifra nel corso del tempo (e così è stato fatto nella capitale non più tardi di ieri). E perché in quel caso – come riportano alcuni quotidiani nazionali – erano proprio le pretese economiche ad aver frenato l’intesa finale. Gesto d’amore del giocatore non accettare la “rivale storica” della sua ex-squadra? Non può bastare.

Ora per Dybala, la maglia giallorossa – già in realtà “sbandierata” più volte in un recente passato con Francesco Totti a fare da “promotore” – con una parte fissa relativa all’ingaggio del calciatore che scende quasi della metà rispetto a quella discussa con la Juve solo 9 mesi fa (passando dai possibili 8 milioni fissi in bianconero agli attuali 4,5 milioni in giallorosso).

Dybala accetta a Roma la metà dell’ingaggio che la Juve gli avrebbe offerto in quella società che – fascia da capitano e lacrime ricordando, con il numero 10 sulle spalle – lui avrebbe ( a suo dire) amato così tanto, passando da un club che ambiva alla Champions League ai capitolini che giocheranno la prossima stagione in Europa League. Merito di Mou, vero vincitore sulla questione.

In sintesi: lo staff di Dybala accetta la drastica riduzione dell’ingaggio, pur di ritornare a giocare subito. E le bandiere dopo lo stesso Totti e Del Piero (trovando il più chiaro collegamento sul fronte Roma-Juve che si possa ricordare, ndr), è ormai certo che non esistano più. In bocca al lupo “Paulino”, con le tasche un po’ più vuote, ma con un pallone – ancora – da continuare a calciare!

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