Assisi città se non altro strana, pochi luoghi per i giovani e spazi spesso dimenticati

Quanti commenti e quanto parlare. Si vede che hai centrato l’argomento. Ad Assisi parli di piscina, luoghi di aggregazione, impianti sportivi, servizi vari per i cittadini e i residenti, allora muovi un po’ di coscienze. Apriti cielo (e ben venga). Fra chiacchiere, ipotesi, progetti, analisi e proposte, sermoni specialistici, racconti e ricordi che ti fanno accapponare la pelle.

In una città, per chi la vive, se non altro strana, dove ad esempio (notizia fresca) si fanno ordinanze di pulizia per aree private (giustissime, anche se molte non rispettate) quando ad essere i più sporchi sono i vicoli pubblici, gli angoli della città, i giardini della stessa. Con i mezzi a motore che sfrecciano e parcheggiano indisturbati in centro storico quasi a doverli schivare.

La suddetta città che va in altra direzione rispetto all’argomento luoghi aggregativi, che sembra pensare di conseguenza poco ai giovani, che si piange addosso spesso per le poche finanze, quando la tassazione però aumenta fra mille scuse (me cojoni, direbbero noti attori romani), che investe ormai da molto tempo solo diversamente e – sinceramente – non lo fa nemmeno in maniera da eccellere.

E poi ci sono gli eventi, eventi vanitosi a secchiate da più parti, con però – e non si capisce perché – molti luoghi cittadini che di sera restano comunque deserti e ti fanno venire l’angoscia nel vederli, in un mese di luglio afoso e mai fin qui ‘destagionilizzato’. Il tutto fatto da gente brava, che se la critichi poi si offende, non sia mai.

Il resto sono molte parole al vento, chiacchiericcio da bar si direbbe molto scontatamente, perché alla fine la verità sta solo nei fatti, e la verità è che se una cosa la vuoi veramente – specialmente in una città di questa portata – la puoi decisamente ottenere.

Buon cammino, Assisi!

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