Assisi città se non altro strana, pochi luoghi per i giovani e spazi spesso dimenticati

Quanti commenti e quanto parlare. Si vede che hai centrato l’argomento. Ad Assisi parli di piscina, luoghi di aggregazione, impianti sportivi, servizi vari per i cittadini e i residenti, allora muovi un po’ di coscienze. Apriti cielo (e ben venga). Fra chiacchiere, ipotesi, progetti, analisi e proposte, sermoni specialistici, racconti e ricordi che ti fanno accapponare la pelle.

In una città, per chi la vive, se non altro strana, dove ad esempio (notizia fresca) si fanno ordinanze di pulizia per aree private (giustissime, anche se molte non rispettate) quando ad essere i più sporchi sono i vicoli pubblici, gli angoli della città, i giardini della stessa. Con i mezzi a motore che sfrecciano e parcheggiano indisturbati in centro storico quasi a doverli schivare.

La suddetta città che va in altra direzione rispetto all’argomento luoghi aggregativi, che sembra pensare di conseguenza poco ai giovani, che si piange addosso spesso per le poche finanze, quando la tassazione però aumenta fra mille scuse (me cojoni, direbbero noti attori romani), che investe ormai da molto tempo solo diversamente e – sinceramente – non lo fa nemmeno in maniera da eccellere.

E poi ci sono gli eventi, eventi vanitosi a secchiate da più parti, con però – e non si capisce perché – molti luoghi cittadini che di sera restano comunque deserti e ti fanno venire l’angoscia nel vederli, in un mese di luglio afoso e mai fin qui ‘destagionilizzato’. Il tutto fatto da gente brava, che se la critichi poi si offende, non sia mai.

Il resto sono molte parole al vento, chiacchiericcio da bar si direbbe molto scontatamente, perché alla fine la verità sta solo nei fatti, e la verità è che se una cosa la vuoi veramente – specialmente in una città di questa portata – la puoi decisamente ottenere.

Buon cammino, Assisi!

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Lo sport si ama, non si discute: servono strutture adeguate e consone a chi pratica l’attività fisica

SULLE STRUTTURE SPORTIVE AD ASSISI | È di questi giorni la notizia che l’attività sportiva è stata inserita nella Costituzione italiana per il suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico in tutte le sue forme. Per questo, mi chiedo ancor più se leggere la querelle politica sugli impianti sportivi del territorio di Assisi ha un non so che di ironico o si sta parlando seriamente? Oppure se magari sono soltanto e nuovamente i soliti discorsi di palazzo in previsione di nuove tornate elettorali? Di positivo in questa recente diatriba c’è solo che la stessa politica almeno dello sport locale se ne sta accorgendo. E basta.

È risaputo che, rispetto all’estero, in Italia si è rimasti indietro in ambito di strutture legate allo sport. Ma ad Assisi negli ultimi 20 anni non si è fatto praticamente niente. Tralasciando lo stato indecoroso del complesso “Degli Ulivi”, dove piscina e tennis sono solo un ricordo, lo stadio – da ritirare su – fa invidia a molti, penso al fatto che non c’è un palasport comunale, le numerose palestre fatiscenti e ‘rimaste’ agli anni ’70. Mio figlio – ad esempio, e parlo da padre – si allena correndo e sudando sopra a un linoleum consumato dagli anni e alto ormai solo circa 3 mm, in una nota palestra di una scuola angelana, che solo a vederla ogni giorno mi mette – non lo nascondo – molta ansia.

Stadi non a norma per un pubblico “troppo” numeroso, spogliatoi con docce inaccessibili e servizi non sufficienti. Piste ciclabili discutibili, piste di atletica sconosciute. Solo poco più di 5 anni fa l’allora unica squadra di calcio a 5 partecipante ad un campionato di interesse nazionale costretta ad esiliare (mutando nome e cogliendo addirittura una buona e rara occasione) nella vicina Perugia. Altre società dilettantistiche si contendono ogni giorno orari con giornate che fuggono alle ore scorrendo troppo velocemente, magari chiedendo aiuto a società di comuni limitrofi con accordi e ‘fusioni’. Partite – di campionati regionali ed interregionali – giocate in giorni ed orari che per prima accordarli serve fare giri assurdi fra telefonate, riunioni e concessioni.

E se – rimanendo in tema di diatribe – per completare una tensostruttura occorrono veramente ben due mandati amministrativi, credo che la speranza per lo sport locale sia ridotta al lumicino. A rimetterci è sempre questo bellissimo movimento sportivo. E allora torno all’inizio del mio pensiero e mi chiedo se quando leggo queste diatribe politiche di ambito locale in certe occasioni non sarebbe davvero meglio prima ascoltare seriamente le esigenze di chi si impegna per lo sport e di chi lo pratica, collaborando anche – fra chi annuncia e progetta – tra comuni e realtà limitrofe. Solo così si potrebbe davvero agire concretamente raggiungendo obiettivi realizzabili e che stanno davvero a cuore a chi ogni giorno corre, si allena e si diverte praticando attività fisica e salutare. Viva lo sport!

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Le ‘brutte’ abitudini di una certa politica assisana…

Assisi e la politica, ci sono anche abitudini poco piacevoli. Non è la prima volta (ed è questo a preoccupare) che alcuni esponenti politici assisani intervengano via social (ma è successo anche di peggio) commentando le sane critiche costruttive e spesso sarcastiche di chi da mattina a sera propone una sana informazione, certamente oggettiva e spesso – per gli stessi – poco piacevole. Ma sempre senza inventarsi niente. Forse troppo abituati a scrivere e mandare con tanto di foto o auto-foto allegate, comunicati e comunicazioni di sole positività, belli a leggersi, in particolare per loro, e mai negati da nessuno.

Però no, e no, non funziona mica così! Intenti a catena sempre via social a diffondere quello che per loro ‘è legge’, quando non gli piace qualcosa eccoli subito sulle difensive, alle prime critiche attaccano, spesso scivolando su una buccia di banana, spesso cadendo in maniera più “pericolosa”. Perché i dati oggettivi, corredati di immagini, troppo spesso sono certezze.

Forse la prima cittadina della città Serafica, ampia esperta di comunicazione, nonostante i molteplici impegni, potrebbe insegnare ad alcuni di coloro che gli sono al fianco come si fa. Perché – è evidente – che non ne siano a conoscenza.

L’informazione locale concede spazio a tutti, in particolare a chi vive i territori e le realtà. Spesso più leggera, spesso più pesante. Dove ci sono elogi, e poi ci sono anche le critiche. Ma nell’informazione che piace perlomeno a me, c’è sempre una precisa verifica dei fatti.

Imparate – amici politici assisani (non tutti, certamente) – a rispondere con concretezza e fatti, altrimenti lasciate quel ruolo che se lo avete accettato, porta naturalmente ad un’esposizione abbastanza evidente. E cercate di capire, alla svelta, che nella vita ognuno ha un suo di ruolo. Scrivete di meno (voi), e fate di più. Perché la socialità è fatta di ruoli. E in POLITICA il ruolo è una scelta, non un obbligo.

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Campa cavallo che l’erba cresce, ma se non ‘scrivi’ nessuno la taglia…

Portiamo le bestie a pascolare nella piana angelana e circostante, servirebbero per eliminare la troppa erba cresciuta nei tanti lunghi giorni di pioggia. Da giorni non piove più, ma il territorio giace incurante. Percorro spesso via San Francescuccio de’ Mietitori dove i canali di scolo a lato strada sono incolti, sembra di vivere nella preistoria, in una strada che è una ‘discarica’ a cielo aperto. Le competenze di chi sono? Boh. Regione, Provincia, Comuni. Ai residenti poco interessa, servirebbe solo ripulire perché la situazione è grave.

E le aree gioco? Si loro, dedicate a famiglie e bambini. Quelle a Santa Maria degli Angeli sono impraticabili. In pochi hanno segnalato, e pertanto nessuno è intervenuto. Ora qualcosa certamente accadrà, tra post sui social e qualche polemica o discussione, speriamo presto nei prossimi giorni. Certo che ormai il soleggiato fine settimana “passerà incolto”.

I casi? Giardini Almirante distrutti dopo averne “festeggiato” più volte la sistemazione. Nessuno ha controllato, e il risultato (basta andarci) che è sotto agli occhi di tutti. Panchine rotte, secchi divelti, cartelli distrutti. E in altri giardini? In zona via Raffaello l’erba cresce e il luogo ‘rovina la festa’ ai molti che frequentano quel posto più “charme”.

Situazione alquanto ridicola ai secchioni della spazzatura a Ponte San Vittorino: sono ‘recintati’ ma intanto in molti – nessuno mai li vede – continuano a buttarci di tutto. Tutte cose che si vedono solo di giorno, perché di notte è ancora buio pesto.

E poi c’è l’area del Teatro Lyrick! Se sali gli scalini strappi l’erba (è alta, a ciuffi puoi “acchiapparla”) ma se vai a teatro, certo che vorresti anche evitare di sporcarti. Lì, si, proprio lì, in quella zona non troppo lontana dalla ‘famosissima’ pista ciclabile, capolavoro ‘interminabile e dimenticato’ dove l’unica cosa che può capitarti è leggergi (o scriverci) un comunicato stampa una volta ogni due mesi: già un buon risultato, considerato che almeno per una volta (in tema di comunicati) non sono solo primi piani a corredare autocelebrazioni di questioni che rendono felici solo chi le fa.

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L’indecente spettacolo della politica assisana: per alcuni sembra un circo, invece è la città più bella del mondo!

Uno spettacolo indecente quello che la politica assisana sta consumando ad Assisi, e per Assisi, in questi giorni di marzo 2023. Fra chi “cerca” poltrone, chi “temporeggia”, chi chiede dimissioni dell’uno o dell’altro, chi cerca potenziali assessori non disposti a prendere in mano le redini, chi mette veti sull’una o sull’altra persona, insomma: ma alla città e al territorio chi ci pensa?

E dove sono finiti gli interessi per i cittadini? A chiederselo sono in diversi fra gli abitanti e i residenti di una terra i cui valori non possono essere discussi o – dall’altro lato – esaltati soltanto a parole o a chiacchiere, pressoché inutili. Assisi fa davvero una bella figura mettendo in scena questo triste “teatrino” politico a tratti largamente banale e privo di senso?

La politica dovrebbe essere chiamata a lavorare per interessi comuni, e invece così non appare. Non c’è la necessità che lo dica l’opposizione o che lo faccia notare parte della maggioranza. L’immobilismo regna, la macchina comunale appare se non altro “arrugginita”, il popolo – sovrano – lamenta carenze. Lettere aperte, chiacchiere al vento e discussioni al chiuso, portino a finalità importanti e soprattutto ad un minimo di decenza.

Assisi merita impegno, e merita alla guida persone capaci, di spessore, con una cultura che in primis sappia essere lo specchio di una città con pochi rivali al mondo. Assisi merita scelte, non fatte tanto per scegliere o per tappare buchi. Ma scelte importanti, sulle capacità, sulla conoscenza culturale, solo ed esclusivamente con queste caratteristiche: sulle persone.

Adesso c’è bisogno di stabilità, che sia un governo a maglie “strette” o a maglie  “larghe” a pochi importa. Governare Assisi è ciò che conta, un’Assisi attesa da anni importanti. Forse i più importanti – e positivi – dell’ultimo decennio.

A primavera si risveglia la natura, i sensi, la vita. Svegliatevi anche voi, è ora.

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Politicamente Assisi “vivacchia” (Cit.): rimpasto all’orizzonte (prima o dopo Natale, questo non si sa)

La politica ultimamente ad Assisi è scomparsa dai radar o quantomeno, come dicono in tanti, la città dal punto di vista politico “vivacchia” e tira avanti.

E allora ecco che qualche cambio sarebbe all’orizzonte e a deciderlo sarebbe proprio la prima cittadina della Città Serafica, conscia che la non troppa operatività dei suoi coinquilini di maggioranza potrebbe essere dannosa non solo alla città, ma anche al proprio futuro.

Prima che sia troppo tardi sarebbe dunque pronta “una scossa”, aspettando il Natale per il quale si attendono novità sul programma, ad oggi non pervenuto, oltre ai soliti cavalli di battaglia partoriti al tempo prima dall’allora associazione giovanile assisiate (non la sola), poi dall’ex assessore perugino creativo, ed anche molto dal francescano la cui assenza oggi ad Assisi sembra farsi davvero sentire.

Fra giornalisti “giornalai” (e a volte anche un po’ qualcosa in più…) che sanno sempre tutto, e qualche politico locale capro espiatorio perché troppo “chiacchierone”, l’attesa e la tensione salgono. E allora si attendono le scelte – cercando di capire se ‘mangeranno il panettone’ in tutti o solo alcuni – con quel coraggio fin qui sbandierato, ma ad oggi quasi mai pervenuto.

 

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“San Rufino Parking”: comodo, gratuito e solo per “chi può”

Si dirà “che la Polizia Locale di notte non lavora” o che sono tempi “da organici ridotti”. E allora io mi chiederò sempre “perché l’iniziativa dei parcheggi gratuiti – solitamente a pagamento – per i residenti del comune se tanto ognuno può, comodamente e liberamente, fare quello che gli pare?”. Può bastare così. Senza aggiungere altro. Qualcuno (prima o poi) risponderà…

Buonanotte Assisi (dal parcheggio a cielo aperto di Piazza San Rufino).

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Luglio ad Assisi sembra il “Sahara”: però almeno c’è ancora chi governa…

…Fortuna le immagini del nuovo Info Point di Santa Maria degli Angeli che mi hanno dato la possibilità di rivedere un paio di assessori che non pensavo ci fossero più. Invece a quanto pare lavorano per Assisi nel silenzio, e questo potrebbe essere un punto – anche – a loro favore.

Il sindaco di Assisi quindi non è solo. Bene per la città (semi-deserta in questi giorni di caldo intenso, in termini di presenze turistiche, ma che speriamo arriveranno). “Presenze” turistiche che sono sempre più “presenti” (scusate la ripetizione) soprattutto legate ad eventi privati come matrimoni e cerimonie. Magari soggiornano un po’ più in territori limitrofi – i turisti – dove trovano certamente in luoghi e ambienti “rurali” anche una bella e sana “piscina” disponibile.

Ma ben vengano le foto (o auto-foto, come meglio viene) sempre sperando che dietro alle inaugurazioni ci sia anche un po’ di sana progettualità. Perché senza di quella in periodi ‘morti’ come questo mese di luglio pronto a essere protagonista per la sistemazione delle buche del centro storico da via Borgo Aretino e Corso Mazzini sarà difficile rendere viva e più vitale questa città (soprattutto per chi la vive e frequenta).

A Santa Maria degli Angeli intanto ci sarebbe da ripulire il parcheggio della zona industriale pieno di rifiuti, con la speranza che chi lo farà possa lavorare sotto ad un clima “più clemente”. Ps. Con il sole le foto però vengono bene. Speriamo la prossima sia in quel parcheggio “libero e pulito”. Per una città che “parla” spesso di ambiente, sarebbe già un grande traguardo.

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Ad Assisi sul turismo “quelli di prima” che non hanno fatto nulla criticano “quelli di adesso” che non hanno fatto niente

“Quelli di prima erano meglio”. “No, sono
meglio questi di adesso”. In politica sono frasi diffuse queste. Anche ad Assisi. Città Serafica. Unica, bella, attrattiva. Pasqua, primavera. Cultura. TURISMO! In questi giorni (poco più di metà aprile 2022, ndr) ho letto critiche ed apprezzamenti, soprattutto attraverso commenti ad articoli e post diffusi via social, sul ‘ritorno’ dei turismo ad Assisi legato anche all’offerta attrattiva e culturale. Sia lato presenze. Sia lato eventi. Critiche che dovrebbero sempre servire per stimolare e migliorare, apprezzamenti che dovrebbero rendere orgogliosa la città.

Che poi in particolare le critiche le facciano i critici, i giornalisti, gli scrittori, gli storici, gli economisti, gli addetti ai lavori, ci sta. Che le facciano invece (senza proporre mai niente) i politici – di nuova e soprattutto di ‘vecchia data’, che di occasioni in città e per la città ne hanno già avute molte in passato ed oggi magari rimasti “a piedi” e rappresentati da “silenti” compagni di viaggio negli scranni che contano – assolutamente non ci sta.

Primo perché sono loro che dovrebbero raccoglierle applicando o facendo applicare. Secondo perché personalmente non ricordo, nonostante ora tanto da migliorare ci sarebbe – ed è sotto agli occhi di tutti – grandi, speciali, uniche ed immense opere legate al settore fatte e realizzate in passato – da oltre 20 anni a questa parte – per rendere Assisi e questo territorio oltre che unico, anche ricco di cose da offrire.

E quindi? Che mi viene da pensare? Che per commentare e criticare occorrono dati certi e certificati. Altrimenti si parla senza sapere. Soprattutto che ad Assisi e per Assisi serve collaborazione. Serve la voglia di “dare” alla città. E tra un commento, un ‘sorrisino’, uno scherno via Facebook, credo servano soprattutto le capacità. Da una prima e rapida analisi sono queste ultime ad essere in forte dubbio e in ampia discussione. Ormai da troppo tempo.

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