Campa cavallo che l’erba cresce, ma se non ‘scrivi’ nessuno la taglia…

Portiamo le bestie a pascolare nella piana angelana e circostante, servirebbero per eliminare la troppa erba cresciuta nei tanti lunghi giorni di pioggia. Da giorni non piove più, ma il territorio giace incurante. Percorro spesso via San Francescuccio de’ Mietitori dove i canali di scolo a lato strada sono incolti, sembra di vivere nella preistoria, in una strada che è una ‘discarica’ a cielo aperto. Le competenze di chi sono? Boh. Regione, Provincia, Comuni. Ai residenti poco interessa, servirebbe solo ripulire perché la situazione è grave.

E le aree gioco? Si loro, dedicate a famiglie e bambini. Quelle a Santa Maria degli Angeli sono impraticabili. In pochi hanno segnalato, e pertanto nessuno è intervenuto. Ora qualcosa certamente accadrà, tra post sui social e qualche polemica o discussione, speriamo presto nei prossimi giorni. Certo che ormai il soleggiato fine settimana “passerà incolto”.

I casi? Giardini Almirante distrutti dopo averne “festeggiato” più volte la sistemazione. Nessuno ha controllato, e il risultato (basta andarci) che è sotto agli occhi di tutti. Panchine rotte, secchi divelti, cartelli distrutti. E in altri giardini? In zona via Raffaello l’erba cresce e il luogo ‘rovina la festa’ ai molti che frequentano quel posto più “charme”.

Situazione alquanto ridicola ai secchioni della spazzatura a Ponte San Vittorino: sono ‘recintati’ ma intanto in molti – nessuno mai li vede – continuano a buttarci di tutto. Tutte cose che si vedono solo di giorno, perché di notte è ancora buio pesto.

E poi c’è l’area del Teatro Lyrick! Se sali gli scalini strappi l’erba (è alta, a ciuffi puoi “acchiapparla”) ma se vai a teatro, certo che vorresti anche evitare di sporcarti. Lì, si, proprio lì, in quella zona non troppo lontana dalla ‘famosissima’ pista ciclabile, capolavoro ‘interminabile e dimenticato’ dove l’unica cosa che può capitarti è leggergi (o scriverci) un comunicato stampa una volta ogni due mesi: già un buon risultato, considerato che almeno per una volta (in tema di comunicati) non sono solo primi piani a corredare autocelebrazioni di questioni che rendono felici solo chi le fa.

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