Ad Assisi sul turismo “quelli di prima” che non hanno fatto nulla criticano “quelli di adesso” che non hanno fatto niente

“Quelli di prima erano meglio”. “No, sono
meglio questi di adesso”. In politica sono frasi diffuse queste. Anche ad Assisi. Città Serafica. Unica, bella, attrattiva. Pasqua, primavera. Cultura. TURISMO! In questi giorni (poco più di metà aprile 2022, ndr) ho letto critiche ed apprezzamenti, soprattutto attraverso commenti ad articoli e post diffusi via social, sul ‘ritorno’ dei turismo ad Assisi legato anche all’offerta attrattiva e culturale. Sia lato presenze. Sia lato eventi. Critiche che dovrebbero sempre servire per stimolare e migliorare, apprezzamenti che dovrebbero rendere orgogliosa la città.

Che poi in particolare le critiche le facciano i critici, i giornalisti, gli scrittori, gli storici, gli economisti, gli addetti ai lavori, ci sta. Che le facciano invece (senza proporre mai niente) i politici – di nuova e soprattutto di ‘vecchia data’, che di occasioni in città e per la città ne hanno già avute molte in passato ed oggi magari rimasti “a piedi” e rappresentati da “silenti” compagni di viaggio negli scranni che contano – assolutamente non ci sta.

Primo perché sono loro che dovrebbero raccoglierle applicando o facendo applicare. Secondo perché personalmente non ricordo, nonostante ora tanto da migliorare ci sarebbe – ed è sotto agli occhi di tutti – grandi, speciali, uniche ed immense opere legate al settore fatte e realizzate in passato – da oltre 20 anni a questa parte – per rendere Assisi e questo territorio oltre che unico, anche ricco di cose da offrire.

E quindi? Che mi viene da pensare? Che per commentare e criticare occorrono dati certi e certificati. Altrimenti si parla senza sapere. Soprattutto che ad Assisi e per Assisi serve collaborazione. Serve la voglia di “dare” alla città. E tra un commento, un ‘sorrisino’, uno scherno via Facebook, credo servano soprattutto le capacità. Da una prima e rapida analisi sono queste ultime ad essere in forte dubbio e in ampia discussione. Ormai da troppo tempo.

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